In un zip.
Mi
aggiro con lo scooter in una città uggiosa. Le strade sono più grigie e
malinconiche che mai. Vago tra discese e salite alla ricerca del
ristorante in cui mi ha dato appuntamento mia sorella. Ho come
l’impressione però di non controllare completamente il motociclo,che fa di testata sua.
Su un dosso che nasconde l’orizzonte lo scooter schizza via, ma come un
X-fighter riesco a riappropriarmene in volo. Altro giro, altra prova.
Nei pressi di una piazza lo scooter prende nuovamente velocità e vengo
catapultato per aria. Per contenere il salto mi aggrappo ad un lampione
che per forza centrifuga si avvita a quello a fianco come un tralcio di
vite. Scendo giù ancora roteando come un acrobata. Faccio il disinvolto
con la speranza che i vigili urbani - intenti a multare una coppia di
ragazzi - non mi abbiano visto. Macché, 'sti due non aspettavano altro. Sembrano Gianni e Pinotto. Gli spiego che mi dispiace e che non
l’ho fatto apposta e poi non mi sembra si tratti di un’infrazione. Pinotto mi fa capire che se potesse chiuderebbe un occhio ma non è
lui che comanda. Così, redatto il verbale, continua a giocare al pc con Gianni. Stanno giocando a Street Fighter con i personaggi che
disegnano in tempo reale su una tavoletta grafica. Il computer
interpreta e ottimizza le bozze fatte a mano. Ormai ignorano me e la mia
curiosità giacché la multa è stata emessa: 700 €. Una cifra
ragguardevole per un precario. E poi dovrebbe essere il comune a pagare
me per questo pezzo di Street Art che chiamerei “Intralcio di Luci”.
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