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Faccio fotografia da una vita con le mie Canon che si sono evolute in qualità e grandezza nell'arco degli anni. Scegliere me significa non sentire la presenza di un estraneo, ma di un professionista che saprà mettervi a vostro agio dal primo momento, riuscendo a catturare tutta la spontaneità delle emozioni di un giorno speciale per un reportage matrimoniale all'altezza delle vostre aspettative. Sono attivo tutto l'anno in Lombardia, da luglio ad agosto in Sicilia. Non esitare a contattarmi su raf.damiano@gmail.com per un preventivo. Sarà un piacere conoscerci. Portfolio rafdamiano.wixsite.com/rdphotos

giovedì 17 aprile 2014

Il piccione (ovvero: 'a palumma)


Visto che la BBC snobba le colombe concentrandosi sui pinguini di cui ormai si è detto tutto, mi sento in dovere di trattare questo stupido pennuto per tramandare ai posteri un documento degno dei migliori studi darwiniano.

La palumma vive in comitiva ed è sempre guardinga. Se fai cadere una mollica tra le scarpe noterai i suoi movimenti scattosi per avvicinarsi in tutta sicurezza. Così tiene gli occhi spalancati e i muscoli in tensione per evitare quel calcio in culo che tutti sognano di darle fin dall’asilo. Se invece vede i suoi simili accalcarsi per un tozzo di pane va sul sicuro e si fionda subito nella mattanza di penne nel tentativo di cavarne uno spuntino.

La palumma ha il cuore di un avvoltoio, ma il cervello di gallina. Non si scoraggia se i concorrenti sono tanti, ma non capisce che ogni pasto potrebbe essere più soddisfacente se solo prendesse il tozzo di pane e volasse via. Persino un misero passerotto lo sa. E invece lei che fa? Resta lì, nella bolgia, tentando di sbrindellare il pasto in micro pezzeti da deglutire in tutta fretta. Non c’è niente da fare: odia il take-away, preferisce consumare sul posto.

La palumma dovrebbe mettere le scarpe da cantiere perché è sempre in giro con le sue le zampine delicate. Se ha tutti gli artigli cammina pavoneggiandosi con passo lento e fluido, spalmando i polpastrelli sul terreno per benino come chi il sabato si lascia scorrere il tempo addosso lungo le vie del centro.  Peccato che una su mille li abbia tutti. C’è quella zoppa, quella monca e quella che cammina sulle caviglie come un reduce di guerra. Perché chissà dove se le incagliano la notte.

La palumma è il simbolo dell’amore e della pace, ma ama trombare sotto occhi indiscreti; se solo le riuscisse ogni tanto. Il corteggiamento avviene così: appurato che nei dintorni non ci siano più molliche dal diametro di un micron, si dedica alla nobile arte del corteggiamento. Il maschio punta la femmina e incomincia a tubare e girare su se stesso per attirarne l’attenzione. Alza il collo tirandosi in dietro come un freno a mano, poi lo riabbassa, apre la coda a ventaglio strofinandola per terra come una scopa e carica la malcapitata che, come sempre, diméntica di avere le ali accellera il passo per farsi tampinare per tutta la piazzetta.

La colomba raramente cede alle lusinghe sessuali e quando l’atto sta per compiersi a seguito dell’accovacciamento della femmina, il maschio prontamente le balza sopra. Ma si sa, se in comitiva c’è una che la dà, la vogliono anche gli altri, sennò qual è il bello di fare gruppo? Così succede che c’è sempre un rivale in amore che, invidioso dei piaceri altrui, si precipita immediatamente verso la coppia per disturbarne l’intimo momento.

Ma dico, cazzo, avete le ali!!! Volate via a fare l’amore in pace.